Oggi pubblico alcune poesie della mia carissima amica Urszula Kozioł, tratte dalla sua ultima raccolta Znikopis (Scritti fugaci), che sarà pubblicata nel prossimo mese di settembre dalla prestigiosa casa editrice di Cracovia Wydawnictwo Literackie.
Sul punto di partire
“Canto e alle Muse…” J.K.
Credo nelle cose invisibili
nella musica non udibile
credo nelle parole non pronunciate
che restano solo presupposte
e in quelle impensabili
benché da qualche parte esistano
Credo nel grido del silenzio
credo nella capacità di superare il limite
del tempo e del territorio
tramite un verso
che sa elevarsi
da questa a un’altra lingua
leggermente spostarsi “coi piedi di piombo”
Credo che l’inesistente
mi trasformerà e illuminerà
perché io possa più quietamente
scomparire da questo mondo
senza spaventare una farfalla
assorta su un fiore
(perché presto forse proprio lei
diventerà me stessa)
La lettera dell’alfabeto
Il mondo reale sparisce
in mondi paralleli
già vivo più nel virtuale
che nel reale
Spedisco lettere a nessuno
invento risposte
cerco di attingere fiducia
dal fruscio degli appunti
Gironzolo qua e là e vago
nello scarico delle parole abborracciate
prive di senso fino alla nuda lettera
Come di nuovo collegare queste lettere dell’alfabeto?
come di nuovo metterle in ordine?
come spostarle da una parola a un’altra?
Dal chiasso
La parola dal chiasso finalmente è giunta
alla soglia della parola
affannata
non so niente
agnosco agnosco
sussurra
non è più in grado di dire alcunché
di mettere insieme
né di collegare in strofe
figuriamoci di tuffarsi
in questo suo abisso non ancora trasparente
lascia che riprenda fiato
coprila di silenzio
Nel cuore della notte
litania
Sei l’alta roccia
da cui nel cuore della notte
salto nel precipizio
sei questo precipizio
in cui nel cuore della notte
salto dalle alte rocce
mi trascini per i capelli
attraverso il buio sonno
interrotto nel cuore della notte
l’impenetrabile TU
che nel cuore della notte
è assai lontano da me.
Una lacrima repressa
è rimasta in gola
nel cuore della notte
amarezza
lontanezza
tristezza
soltanto esse
soltanto questi stati
duraturo e duraturo
non perdendomi di vista
nel cuore della notte
l’oscurità mi ha trafitta da parte a parte
e non sono più in me
nel cuore della notte
troppo tardi
sì
troppo tardi
mi suggerisci
il nome
l’intransigente TU
ha cancellato le tracce ‘
e nessuno
verrà più da me
nel cuore della notte
dunque vi dico
andatevene
per anni non eravate con me
quando dall’alta roccia
notte dopo notte saltavo nel precipizio
che mi spogliava di me
Momenti
Le nuvole vanno per monti
le nuvole vanno per alberi
i pensieri si disperdono nell’aria
nell’aria pende il sole
nell’aria pendono gli uccelli
nell’aria il mio pensiero
erra sulle nuvole
il cuore giunge al respiro
giunge alle onde del mare
che battendo contro la riva
accompagna coi battiti del cuore
nell’aria pende la mia anima
vicino a me
la tempesta come uccello rapace
mi cade sulla testa
mi getta nefasti bagliori
ruggisce
spezza gli alberi
batte alla porta
abbatte i tetti
il mio cuore vuole saltare dalla finestra
di un invisibile grattacielo
il respiro per una strada circolare
cerca di tornare a posto.
Le foglie pendono nell’aria
un incomprensibile verso
si sparge nell’aria
e a un tratto si dilegua.
Aria
Il giardino è tutto nei gorgheggi dei colori
le tinte cantano un’aria a me nota dall’infanzia
eseguita da Amelita Galli-Curci
a aaaa aaaa a
Mozart
Allora non sapevo
che fosse Mozart
l’avevamo in un disco in vinile
sfuggendo alla deportazione a opera dei Tedeschi
nell’inverno del 1942
a aaaa aaaa a
Le farfalle congiungevano le ali
come per pregare
quando l’ascoltavamo con mia sorella
con la finestra aperta in primavera
l’usignolo spargeva i trilli
che rotolavano come le perle
dalla collana spezzata di Rebecca
a aaaa aaaa a
l’oscura materia anni dopo
vuole accostarsi a me da dietro
e all’improvviso sta come impietrita
dunque era Mozart?
Mozart?
e Galli-Curci?
Tremendum
L’oscurità mi addomestica sempre più profondamente
mi rivolgo alle parole
chiedo la loro protezione
Ogni notte mi affido alla parola
non conosco nessun altro che riesca
a stare dalla mia parte
Le parole hanno già montato la guardia
sul mio sonno
la notte
in cui ho udito tre volte il grido del gufo
Gettando il grano agli uccelli
ho svelato loro il mio nome
forse nell’ora della verità
mi proteggeranno dal silenzio
ho piantato tre alberi
li ho salvati dal taglio
forse nell’ora della verità
mi proteggeranno dal cielo
tuttavia non vedo chi
mi proteggerà
dalla luce
prima che COLUI
al quale penso tremando
irrevocabilmente e definitivamente
mi getterà in pasto
alle tenebre.
Tempo abbreviato
Le parole saltano da una settimana
come cavalli impauriti
al galoppo sfrecciano nel campo
con la criniera arruffata
lasciandosi dietro lontano
l’eco degli zoccoli
che battono un nostalgico fado
le tue parole da tempo
non richiamano le mie parole
i tuoi occhi
non i miei sguardi cercano
mi propongo da domani
di non saperne niente
ma oggi –
ah oggi verso una botte di lacrime
il tempo non scorre
è un attimo nel finish della vita
come se volesse contenere in “oggi”
i dopodomani
non indovinerò come devo intendere
cosa per me è “adesso”
ogni “sempre”
è già una particella di me stessa
che si è abbreviata
prima di cominciare a essere.
Le tue donne
I caratteri della tua lettera profumano di un’altra donna
lo so
ti ha affascinato Marina
perché Rilke l’amava?
ma egli all’ultima lettera di lei
non rispose
benché la lettera fosse così ardente
da bruciare le labbra
ma lui di regola preferiva essere amato
da grandi dame
principesse
ma tu –
perché ami soltanto le donne
create da altri
nelle pagine dei romanzi e nelle strofe?
Omero Dante Petrarca
o Tolstoj –
tu stesso non riuscirai a scorgerla nella folla –
Sei come Ulisse che non riusciva ad amare
riusciva solo ad essere fedele
(e terribilmente geloso!)
Respinse una tale Circe
e lei subito notò i suoi falsi amici
in ciascuno di loro si celava un maiale
non le credette
ma il grugno messo a loro lo rivelò
nell’ora della verità
gli era amica
soffocando l’amore
che infiammava i suoi sensi
non solo gli permise di andarsene
ma gli diede per il viaggio
anche buoni consigli
lettere di raccomandazione
esse si rivelarono assai utili
O eroine di antiche strofe
di miti
di grandi romanzi anche dei tempi moderni
non c’è modo di rivalizzare con voi
per noi mortali,
benché scorra in voi soltanto sangue di carta
e i vostri sensi
siano generati in un fazzoletto
(quello col quale asciughiamo una lacrima leggendo i libri
sulle sventure degli amanti)…
Con niente sono giunta qui
…con niente sono giunta qui
e con niente me ne andrò
e presto sarà come non fossi mai esistita.
(C) by Paolo Statuti