
Michael Leunig
Michael Leunig, nato a Melbourne il 2 giugno 1945, è un disegnatore, poeta, artista e filosofo australiano. Nella sua creazione ricorre spesso l’idea di un proprio mondo sacro e innocente, così come ricorre l’immagine del fragile ecosistema della natura umana, nel suo rapporto col più ampio mondo naturale. La sua citazione preferita è quella del noto psicologo per l’infanzia Donald Winnicot, il quale ha detto che gli artisti sono lacerati da un “dilemma interiore”. Essi, ha detto Winnicot, hanno un “urgente bisogno di comunicare e un bisogno ancora più urgente di non essere trovati”. Leunig sa cogliere un sospiro, un pensiero e trasferirlo sulla carta. Egli penetra in tutti gli aspetti della condizione umana in modo brillante, onesto e terapeutico. Egli pensa con la mente e col cuore. Il suo lavoro è al tempo stesso semplice e serio, riflessivo e provocatorio. Si presta a diverse interpretazioni ed è stato ampiamente utilizzato in campo didattico, musicale, teatrale, spirituale e psicoterapeutico.
Sul significato della vita Leunig dice “conosci te stesso, senti te stesso, cura te stesso, cresci te stesso, sii te stesso, esprimi te stesso”.
Egli è assai noto anche per i suoi disegni satirici, dove vediamo figure umane con nasi enormi o con teiere sulla testa, grottescamente ricciute e molte anatre, che si muovono nel mondo fantasioso e stravagante del poeta. Frequenti sono anche le satire di fenomeni sociali, quali ad esempio la mania di Americanizzare, l’ingordigia, il consumismo. I lettori e i critici prestano particolare attenzione alle sue parodie di fatti politici, che provocano spesso accese polemiche. Nel 2008 scrisse che “gli artisti non devono mai evitare il confronto con la società o lo stato.” Nel 2003 si oppose all’invasione dell’Iraq. Ha espresso più volte il suo disaccordo col governo d’Israele e ha condannato apertamente l’assassinio dello sceicco Ahmed Yassin, l’occupazione di Gaza, e per questo è stato ingiustamente accusato di antisemitismo. Nell 2006 ha scritto: “Una mia amica ebrea, scampata all’Olocausto, dice che non potrebbe mai vivere in Israele, perché lo considera una stato totalitario.”
Per dare un’esempio del suo stile satirico ecco una strofa dove descrive una mamma così occupata a far scorrere il suo cellulare in Instagram, da non accorgersi che il bambino è caduto dalla carrozzina:
Scorre scorre in Instagram la mammina
e il bimbo è caduto dalla carrozzina,
egli giace a terra solo e ha sospirato:
come un telefono vorrei essere amato.
Leunig ha ricevuto diversi prestigiosi premi. Dal 1974 ha pubblicato più di 30 libri, molti dei quali di poesie con le sue illustrazioni. Nel 1999 è stato dichiarato “tesoro vivente australiano” dall’Ente “Patrimonio Nazionale dell’Australia.
Poesie di Michael Leunig tradotte da Paolo Statuti
* * *
When the heart
Is cut or cracked or broken,
Do not clutch it;
Let the wound lie open.
Let the wind
From the good old sea blow in
To bathe the wound with salt,
And let it sting.
Let a stray dog lick it,
Let a bird lean in the hole and sing
A simple song like a tiny bell,
And let it ring.
* * *
Quando il cuore
È spezzato o colpito,
Non serrarlo;
Lascialo così ferito.
Che il vento
Vi soffi dal buon vecchio mare
E bagni la ferita di sale,
E lascialo bruciare.
Lascia che un cane randagio lo lecchi,
E che un uccello sul foro intoni
Una semplice aria come campanella,
E lascia che il cuore risuoni.
* * *
Into weariness and woe
I am bound to simply go,
Understanding less and less
Of this existential mess.
Not to stagger or to stoop
But to bear this bowl of soup
With careful steadiness and cheer;
This soup I made, this bowl so dear,
This time on earth, these bits I found,
The trembling heart, the shaky ground,
The fading light, the wistful moon,
My winding path, my wooden spoon.
* * *
In questo stancarmi e penare
Io sono costretto ad andare,
Non capendo un bel niente
Del caos qui esistente.
Non vacillando né piegandomi però,
Questa ciotola di zuppa reggerò
Con fermezza e allegria;
La zuppa e la ciotola – opera mia,
Il tempo sulla terra passato,
Il cuore tremante, il suolo vibrato,
La luce che cessa, la luna pensosa,
Il mio cucchiaio di legno,
La mia strada tortuosa.
SCRAPS
Little scraps of peace and quiet,
Hope, conversation, handshakes –
All in dribs and drabs.
A few crumbs of fun,
A tiny flake of beauty,
One teaspoon of enthusiasm –
Offcuts of each other.
A skerrick of community,
A bit of a kiss.
A snippet of eye contact,
A snippet of hospitality,
A snippet of patience,
A shred of honour,
A wisp of good humour,
A sample of compassion –
Leftovers, oddments,
Remnants of the glorious situation.
A fragment of God,
Not much, really.
Sorry, time’s up.
BRICIOLE
Pezzetti di pace e di quiete,
Di speranza, dialogo, strette di mano –
Un po’ alla volta.
Poche briciole di svago,
Una scaglia di bellezza,
Un cucchiaino di entusiasmo –
Scarti di ciascuno.
Una minuscola comunità,
Un briciolo di bacio.
Un po’ di sguardo,
Un po’ di ospitalità,
Un po’ di pazienza,
Un’inezia di onore,
Un pizzico di buon umore,
Un assaggio di compassione –
Avanzi, rimanenze,
Resti della gloriosa situazione.
Un frammento di Dio,
Non è molto in realtà.
Spiacente, tempo scaduto.
AUTUMN
If I get old
I’ll turn to gold
And orange, brown or red;
The wind will blow
And I’ll let go
And float out of my bed;
I’ll flutter up across the sky
Beyond this world of grief;
Away up high I’m going to fly:
A great big autumn leaf.
AUTUNNO
Se io vecchio diventerò
In oro mi trasformerò
E arancione, rosso o violetto;
Il vento prenderà a soffiare
E mi lascerò andare
Trasportato fuori dal letto;
Svolazzerò attraverso il cielo
Oltre questo mondo esiziale;
Lontano e in alto dove anelo:
Sopra un’enorme foglia autunnale.
MAGPIE
Magpie, magpie, dive on me,
Swoop down from your holy tree;
As I pass the flower bed
Stick your beak into my head.
Magpie, magpie make a hole,
Through my head into my soul:
As I pass beneath the Sun
Bring my troubled head undone.
Magpie, magpie it is spring
Is my soul a happy thing?
As I pass around the tree
Make a hole so you can see.
LA GAZZA
Gazza, gazza, gettati su di me,
Piomba giù dal tuo albero santo;
Ficca il tuo becco nel mio cranio
Mentre io ti passo accanto.
Gazza, gazza, bucami la testa,
Fino all’anima la voglio forata:
Mentre passo sotto il sole
Porto la mia testa annullata.
Gazza, gazza è primavera
È il mio cuore contento?
Mentre io ti passo accanto
Bucami per vedermi dentro.




(Trad. Paolo Statuti)