Archivio | dicembre, 2020

Michael Leunig

26 Dic

Michael Leunig

     Michael Leunig, nato a Melbourne il 2 giugno 1945, è un disegnatore, poeta, artista e filosofo australiano. Nella sua creazione ricorre spesso l’idea di un proprio mondo sacro e innocente, così come ricorre l’immagine del fragile ecosistema della natura umana, nel suo rapporto col più ampio mondo naturale. La sua citazione preferita è quella del noto psicologo per l’infanzia Donald Winnicot, il quale ha detto che gli artisti sono lacerati da un “dilemma interiore”. Essi, ha detto Winnicot, hanno un “urgente bisogno di comunicare e un bisogno ancora più urgente di non essere trovati”. Leunig sa cogliere un sospiro, un pensiero e trasferirlo sulla carta. Egli penetra in tutti gli aspetti della condizione umana in modo brillante, onesto e terapeutico. Egli pensa con la mente e col cuore. Il suo lavoro è al tempo stesso semplice e serio, riflessivo e provocatorio. Si presta a diverse interpretazioni ed è stato ampiamente utilizzato in campo didattico, musicale, teatrale, spirituale e psicoterapeutico.

     Sul significato della vita Leunig dice “conosci te stesso, senti te stesso, cura te stesso, cresci te stesso, sii te stesso, esprimi te stesso”.

     Egli è assai noto anche per i suoi disegni satirici, dove vediamo figure umane con nasi enormi o con teiere sulla testa, grottescamente ricciute e molte anatre, che si muovono nel mondo fantasioso e stravagante del poeta. Frequenti sono anche le satire di fenomeni sociali, quali ad esempio la mania di Americanizzare, l’ingordigia, il consumismo. I lettori e i critici prestano particolare attenzione alle sue parodie di fatti politici, che provocano spesso accese polemiche. Nel 2008 scrisse che “gli artisti non devono mai evitare il confronto con la società o lo stato.” Nel 2003 si oppose all’invasione dell’Iraq. Ha espresso più volte il suo disaccordo col governo d’Israele e ha condannato apertamente l’assassinio dello sceicco Ahmed Yassin, l’occupazione di Gaza, e per questo è stato ingiustamente accusato di antisemitismo. Nell 2006 ha scritto: “Una mia amica ebrea, scampata all’Olocausto, dice che non potrebbe mai vivere in Israele, perché lo considera una stato totalitario.”

     Per dare un’esempio del suo stile satirico ecco una strofa dove descrive una mamma così occupata a far scorrere il suo cellulare in Instagram, da non accorgersi che il bambino è caduto dalla carrozzina:

Scorre scorre in Instagram la mammina

e il bimbo è caduto dalla carrozzina,

egli giace a terra solo e ha sospirato:

come un telefono vorrei essere amato.

     Leunig ha ricevuto diversi prestigiosi premi. Dal 1974 ha pubblicato più  di 30 libri, molti dei quali di poesie con le sue illustrazioni. Nel 1999 è stato dichiarato “tesoro vivente australiano” dall’Ente “Patrimonio Nazionale dell’Australia.

Poesie di Michael Leunig tradotte da Paolo Statuti

*  *  *

When the heart

Is cut or cracked or broken,

Do not clutch it;

Let the wound lie open.

Let the wind

From the good old sea blow in

To bathe the wound with salt,

And let it sting.

Let a stray dog lick it,

Let a bird lean in the hole and sing

A simple song like a tiny bell,

And let it ring.

* *  *

Quando il cuore

È spezzato o colpito,

Non serrarlo;

Lascialo così ferito.

Che il vento

Vi soffi dal buon vecchio mare

E bagni la ferita di sale,

E lascialo bruciare.

Lascia che un cane randagio lo lecchi,

E che un uccello sul foro intoni

Una semplice aria come campanella,

E lascia che il cuore risuoni.

*  * *

Into weariness and woe

I am bound to simply go,

Understanding less and less

Of this existential mess.

Not to stagger or to stoop

But to bear this bowl of soup

With careful steadiness and cheer;

This soup I made, this bowl so dear,

This time on earth, these bits I found,

The trembling heart, the shaky ground,

The fading light, the wistful moon,

My winding path, my wooden spoon.

*  *  *

In questo stancarmi e penare

Io sono costretto ad andare,

Non capendo un bel niente

Del caos qui esistente.

Non vacillando né piegandomi però,

Questa ciotola di zuppa reggerò

Con fermezza e allegria;

La zuppa e la ciotola – opera mia,

Il tempo sulla terra passato,

Il cuore tremante, il suolo vibrato,

La luce che cessa, la luna pensosa,

Il mio cucchiaio di legno,

La mia strada tortuosa.

SCRAPS

Little scraps of peace and quiet,

Hope, conversation, handshakes –

All in dribs and drabs.

A few crumbs of fun,

A tiny flake of beauty,

One teaspoon of enthusiasm –

Offcuts of each other.

A skerrick of community,

A bit of a kiss.

A snippet of eye contact,

A snippet of hospitality,

A snippet of patience,

A shred of honour,

A wisp of good humour,

A sample of compassion –

Leftovers, oddments,

Remnants of the glorious situation.

A fragment of God,

Not much, really.

Sorry, time’s up.

BRICIOLE

Pezzetti di pace e di quiete,

Di speranza, dialogo, strette di mano –

Un po’ alla volta.

Poche briciole di svago,

Una scaglia di bellezza,

Un cucchiaino di entusiasmo –

Scarti di ciascuno.

Una minuscola comunità,

Un briciolo di bacio.

Un po’ di sguardo,

Un po’ di ospitalità,

Un po’ di pazienza,

Un’inezia di onore,

Un pizzico di buon umore,

Un assaggio di compassione –

Avanzi, rimanenze,

Resti della gloriosa situazione.

Un frammento di Dio,

Non è molto in realtà.

Spiacente, tempo scaduto.

AUTUMN

If I get old

I’ll turn to gold

And orange, brown or red;

The wind will blow

And I’ll let go

And float out of my bed;

I’ll flutter up across the sky

Beyond this world of grief;

Away up high I’m going to fly:

A great big autumn leaf.

AUTUNNO

Se io vecchio diventerò

In oro mi trasformerò

E arancione, rosso o violetto;

Il vento prenderà a soffiare

E mi lascerò andare

Trasportato fuori dal letto;

Svolazzerò attraverso il cielo

Oltre questo mondo esiziale;

Lontano e in alto dove anelo:

Sopra un’enorme foglia autunnale.

MAGPIE

Magpie, magpie, dive on me,

Swoop down from your holy tree;

As I pass the flower bed

Stick your beak into my head.

Magpie, magpie make a hole,

Through my head into my soul:

As I pass beneath the Sun

Bring my troubled head undone.

Magpie, magpie it is spring

Is my soul a happy thing?

As I pass around the tree

Make a hole so you can see.

LA GAZZA

Gazza, gazza, gettati su di me,

Piomba giù dal tuo albero santo;

Ficca il tuo becco nel mio cranio

Mentre io ti passo accanto.

Gazza, gazza, bucami la testa,

Fino all’anima la voglio forata:

Mentre passo sotto il sole

Porto la mia testa annullata.

Gazza, gazza è primavera

È il mio cuore contento?

Mentre io ti passo accanto

Bucami per vedermi dentro.

(Trad. Paolo Statuti)