Robert Frost (1874-1963) – 5 poesie tradotte da Paolo Statuti

17 Lug
Robert Frost

Robert Frost

Presento oggi ai miei lettori cinque poesie di Robert Frost nella mia versione.

La strada non presa

Due strade a un bivio in un bosco ingiallito,

Peccato non percorrerle entrambe,

Ma un solo viaggiatore non può farlo,

Guardai dunque una di esse indeciso,

Finché non si nascose al mio sguardo;

E presi l’altra, era buona anch’essa,

Anzi forse con qualche ragione in più,

Perché era erbosa e quindi più verde,

Benché il passaggio suppergiù

Le avesse segnate ugualmente,

E ambedue quella mattina eran distese

Nelle foglie che nessun passo aveva marcato.

Oh, prenderò la prima un’altra volta!

Ma pur sapendo che strada porta a strada,

Non credevo che sarei mai ritornato.

Dirò questo con un lungo sospiro

Chissà dove e fra tanti anni a venire:

Due strade a un bivio in un bosco, ed io –

Presi quella meno frequentata,

E da ciò tutta la differenza è nata.

1920

Fuoco e ghiaccio

C’è chi dice che il mondo finirà bruciato,

E chi dice che finirà nel ghiacciare.

Per quanto in vita ho desiderato

Direi anch’io che sarà bruciato.

Ma se due volte dovesse finire,

Conosco abbastanza il rancore

Per poter anche dire

Che al fuoco il ghiaccio non è inferiore,

E per distruggere il mondo può bastare.

L’uccello fornaio

 

C’è un cantante che tutti hanno udito,

Nel bosco in piena estate il suo grido

Perfino i tronchi fa di nuovo risonare.

Dice che il fogliame è vecchio, che in estate

I fiori sono assai meno che in primavera.

Dice che i primi petali sono già caduti

Quando i fiori la pioggia ha battuti

Nei giorni di sole per un attimo velati;

E viene l’altra caduta che autunno han chiamato.

Dice che dalle strade tanta polvere s’è formata.

L’uccello tacerebbe come gli altri uccelli

Se non fosse che nel canto sa di non cantare.

La domanda che egli pone in tutto tranne le parole

E’ che fare di ciò che viene a scemare.

Ho conosciuto la notte

 

Io sono uno che la notte ha conosciuto.

Sono uscito e tornato col temporale.

Ho superato il lampione più sperduto.

Ho visto il vicolo più triste della capitale.

Ho incrociato la guardia notturna armata

E ho abbassato gli occhi, riluttante a spiegare.

La cadenza dei miei passi s’è fermata

Quando da lontano un grido improvviso

E’ giunto dalle case di un’altra strada,

Ma non per chiamarmi o per avviso;

E quasi ultraterreno e più distante

Sullo sfondo del cielo un orologio brillante

Ha dichiarato: “Il tempo non è errato né giusto”.

Io sono uno che la notte ha conosciuto.

Orazione di primavera

 

Oh, dacci oggi il piacere nei fiori;

Distoglici da ciò che non è d’ora

Come l’incerto raccolto; lasciaci qua

Nel tempo in cui l’anno rifiorirà.

Oh, dacci il piacere di un bianco orto,

Che di notte come spettro è scorto;

E rendici felici nei felici insetti,

Nel loro sciame tra gli alberi perfetti.

Dacci la gioia dell’uccello che si lancia

Improvviso sopra le api e canta,

Penetra col becco-ago come cometa,

E fuori di un fiore nell’aria si acquieta.

Perché questo è l’amore e nient’altro,

Quello riservato a Dio lassù in alto

Per santificare anche il più lontano,

E ha bisogno solo che lo realizziamo.

(C) by Paolo Statuti

2 Risposte to “Robert Frost (1874-1963) – 5 poesie tradotte da Paolo Statuti”

  1. Ary. settembre 19, 2015 a 3:10 PM #

    L’ha ribloggato su (¯`·._ Ary@home _.·´¯).

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  1. Robert Frost (1874-1963) – La strada non presa | Poliscritture.it - luglio 30, 2014

    […] traduzione di Paolo Statuti (da Un’anima e tre ali) con uno scambio di mail in […]

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