Due foglie
In cima al tiglio le ultime due foglie
come due vecchi innamorati
il vento le percuote
ma il loro legame è più forte
sembrano incatenate
resistono perché sono leggere
ma verrà la neve e poi il ghiaccio
diventeranno pesanti
come due pietre
e cadranno…
intorno risonerà soltanto
un sordo “la” e allora un uccello
intonerà per loro il suo canto.
Il tempo
Il tempo è il tempo:
ti prende alla gola
senza soffocarti
ti pugnala
senza ferirti
ti lusinga
e svanisce
temo il tempo
che sempre più somiglia
a un relitto arrugginito
nel profondo gelo
dell’oceano.
1981
Nato con la camicia
80 anni fa…
Forse sono nato con la camicia, forse…
di certo so che avevo occhi
di un azzurro inquieto –
come disse mia madre –
mani destinate a scrivere
e a dipingere,
orecchie sensibili
a parole e suoni…
Ora sono qui
in una camera d’ospedale,
con un orecchio sordo
che cercano di riparare,
e mi giungono ovattate
le parole del medico di turno:
“Come sente, signor Paolo?”
“Sento un fruscio di bosco,
ma non gli uccelli,
sento la brezza marina
ma non il grido dei gabbiani,
sento il mormorio del mare
ma non il fragore delle onde.
“Beh, lei può dirsi ancora fortunato” –
afferma il dottore.
Fuori della finestra
le nuvole scorrono pigre,
al cielo grigio
fa da tappeto
un bosco scuro,
guardo gli alberi
insolitamente immobili –
la quiete prima della tempesta?
I colori dell’Amore
L’Amore è giallo
come l’oro
l’Amore è verde
come il prato
l’Amore è azzurro
come il cielo
l’Amore è rosso
come il fuoco
l’Amore è nero
come una notte
senza luna
e senza stelle.
Norcia
C’era una chiesa a Norcia,
ora non c’è più –
come aggredisce questo non…più!
E’ come una ventata gelida
da una finestra aperta all’improvviso,
come un boato che gela il sorriso,
come una scossa che nel sonno
ti butta giù dal letto.
Guardo le due foto,
prima e dopo:
quella prima non mi dice niente,
quella dopo mi stringe il cuore
e mi costringe a chiudere gli occhi,
perché ora “niente” significa tutto!
Natale 2015
In cielo gli angeli si sgolano
per dire che il Messia è rinato,
ma sulla Terra nessuno li sente:
troppo distratti,
troppo occupati…
L’anima è rimasta sola
e aspetta,
non perde la speranza
d’incontrare anche un solo
caldo sguardo,
sia pure casuale,
d’incontrarlo proprio qui –
sul sentiero della vita:
un caldo sguardo
che ad amare invita.
Aleppo 2016
Aleppo…Aleppo…
perdona se non trovo parole
più fragorose
delle bombe lanciate su di te,
più lamentose
del pianto infantile,
più dolorose della fame,
più lugubri della morte…
Parole per descrivere
la barbarie e la crudeltà
dei tuoi carnefici,
il martirio della tua città,
che guarda ormai soltanto
con le orbite vuote
delle finestre sventrate,
nella polverosa nudità
delle sue macerie…
Ma io, Aleppo, ancora ti sento,
con un filo di voce
dalla tua bocca insanguinata
si leva un grido soffocato:
– Vergogna uomo, vergogna,
dunque per questo,
per questo sei nato?!
Compleanno dilemmatico
Oggi
svegliandomi ho pensato:
è un anno in più
o un anno in meno?
Be’, dipende dal punto di vista,
ma in fin dei conti
è un anno come gli altri…
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Eppure no:
le campane, gli uccelli, il gallo,
oggi li ho sentiti più vicino –
nel cielo, nel vento, nel giardino,
mi hanno quasi stordito
gridandomi a squarciagola:
“Auguri! Auguri, caro artista!”
Li ho ringraziati con un bel sorriso,
ma nel cuore mi sono chiesto:
è un giorno lieto o un giorno mesto?
(1.6.2016)
La lacrima
La lacrima
è l’unità di misura della sofferenza.
Messe tutte insieme le lacrime
formano un altro mare salato
sulla superficie della Terra.
Esso non si vede ma è molto grande
e ogni giorno è alimentato
da chi soffre,
quale personale tributo
alla stupidità e crudeltà
umana.
Il mio angelo custode
E’ un angelo versatile:
quando dipingo
mi sceglie i colori,
quando traduco
mi suggerisce le parole,
soprattutto i sinonimi.
Quando mi trovo in pericolo
mi salva dal peggio.
Io ho bisogno di lui,
ma anche lui di me –
altrimenti sarebbe
un angelo disoccupato.
Ricordi
Guarda, laggiù c’è una vela che avanza…
Ma no, è una farfalla!
Guarda, laggiù c’è un fuoco che arde…
Ma no, è una lucciola!
Guarda lassù, una stella che cade…
Ma no, è un aquilone!
Guarda come sorride quella bambina…
Ma no, è una rosa!
Senti come canta quel fringuello…
Ma no, è un trillo di Beethoven!
E ora guarda nei miei occhi, cosa vedi?
Ricordi… ricordi… ricordi…
L’amore
E’ la perla che teme di essere scorta
è la rosa che teme di essere colta
è l’onda che teme di essere fermata
è la gioia che teme di essere negata
è il dolore che teme di avverarsi
è il cuore che teme di fermarsi
è tutto ciò che teme di essere stato
solo un bel sogno non realizzato…
Pensando e ripensando
Tutto è cominciato
da Abele e Caino –
il primo ammazzato
il primo assassino
poi da quel momento
un lungo tormento
quante guerre Signore
quanto odio e dolore
è un pianeta impazzito
disperato e smarrito
non sarà mai sereno
tra 1000 anni nemmeno
quindi quando per me
verrà il giorno più arcano
sarò lieto perché
sarò ormai lontano.
Il ponte di Genova
Volevo scrivere una poesia
sul ponte di Genova,
ma può la poesia esprimere
lo sgomento di quei due tronconi
sospesi nell’immenso vuoto,
nell’immenso vuoto dei cuori
infranti da un grido disperato:
Oh Dio! Oh Dio!
No, la poesia non basta,
in questo caso è impotente,
come quel ponte
ucciso dal tempo.
Forse una preghiera…
Natale 2018
Quest’anno
ascolta il Bambinello
costruisci il Natale più bello
con le tue stesse mani
un Natale per oggi e per domani
fallo in modo tale
che resista a ogni temporale
con materiali di qualità
e vedrai che non crollerà
a nessun terremoto
a nessun maremoto
il tuo lavoro non andrà perso
se sarà un Natale diverso
però usa mattoni
di sole buone azioni
il cemento più buono
la calce del perdono
finestre di speranza
porte di fratellanza
legno di pazienza
tegole di riconoscenza
piastrelle di gentilezza
intonaco di carezza
e poi arredalo di amore
e così il Signore
a lavoro ultimato
sarà rallegrato
e con un sorriso speciale
ti sussurrerà Buon Natale
Elogio del pianto
Ho pietà di chi piange per dolore
qualunque esso sia
e vorrei che non piangesse mai
Ma ho pietà anche di chi non piange mai
per altri motivi che non sto qui a elencare
e sono tanti e tutti così umani
Chi non piange mai
è come un gatto che non miagola
un cane che non abbaia
un uccello che non canta
un albero che non stormisce…
Il pianto dà sollievo e pace
è come un orgasmo spirituale…
Che peccato non piangere mai!
La mia vita
Tirando le somme della mia vita
mi ritrovo con un pugno di mosche
e senza insetticida
e senza insetticida
Quante volte penso di far fagotto
e andare in cerca del cuore dell’uomo
ma è come un terno al lotto
ma è come un terno al lotto
Ho rubato il colore dei mattini
e ho dipinto la terra di rosa
ma era piena di spini
ma era piena di spini
Un tempo ho creduto d’essere amato
e d’esser libero come un uccello
ma gli hanno sparato
ma gli hanno sparato
Vorrei ringraziare il sole e la luna
le stelle e la notte che le conduce
ma non ho parola alcuna
ma non ho parola alcuna
Forse anche tu se mi fossi vicina
mi diresti hai la febbre e deliri
prenditi un’aspirina
prenditi un’aspirina
Ma che la gioia non sia una chimera
io spero ancora anche se la speranza
è una vecchia megera
è una vecchia megera.
1982
Colonna di automezzi
Colonna di automezzi
che attraversi furtiva
le vie di Bergamo, di notte,
come timorosa
della luce del giorno
che più non ti appartiene,
seguita dal mondo intero,
ti seguo anch’io col tricolore
negli occhi appannato
dal dolore.
Soffocati dal virus,
respirate ora a pieni polmoni,
increduli ma felici,
ne sono certo!
19.3.2020
Epitaffio
In questo mondo bello e fottuto
ho fatto ciò che ho potuto
e ora che sono morto
vi dirò non a torto
che per niente al mondo
per niente
tornerei tra la gente.
Cos’è la poesia?
Un giorno qualcuno chiese a un poeta:
– Cos’è la poesia?
Il poeta rispose:
– Non lo so.
Allora chiese di nuovo:
– Cos’è per te la poesia?
Il poeta rispose:
– Non lo so.
Allora disse:
– Eppure tu la scrivi!
E il poeta replicò:
– Giusto, io la scrivo, ma non la descrivo.
Io
Io sono il corpo
con la perfezione
sono la mente
con la creazione
io sono l’ape e la formica
che lavora per la vita,
io sono parte dell’eternità
io sono parte dell’infinito
ma perché ? –
non l’ho capito
e posso solo pensare
e constatare
che “naufragar m’è triste
in questo mare”
10 agosto
È notte,
apro la finestra
e guardo il cielo,
così provocante e immenso,
e chiudo subito gli occhi
incredulo e sgomento.
Ho una spina nel cuore
e mi chiedo:
perché questo segreto splendore?
perché è così spaventoso,
perché provo paura
guardando il firmamento?
Perché questo beffardo enigma
che non comprendo,
non comprendo?
Natale 2020
Quest’anno il Natale
non sarà tradizionale
verrà con la mascherina
spruzzato di amuchina
hai paura di farlo entrare
perché non vuoi rischiare
la Grotta è stata chiusa
a tutti sarà preclusa
se bussi nessuno ti aprirà
ma una vocina risuonerà:
quest’anno verrò io da voi,
accoglimi come puoi,
ma sii pronto per favore
per un tampone di amore
e prepara il suo vaccino:
un sorriso e un bicchiere di vino!
Beethoven. Quartetto op. 130
Oggi ho ascoltato il quartetto 13,
l’avevo sempre rinviato
quasi temendo la rivelazione
di un triste segreto.
Insieme con le note ho sentito
le sue parole.
C’era molto della sua vita
e ogni tanto ripeteva
“ero sono sarò con voi per sempre”.
Quando sono arrivato alla Cavatina
abbiamo pregato insieme,
come faccio sempre coi suoi Adagi.
Quando l’ascolto è terminato,
dopo l’emozione della Grosse Fuge
mi sono avvicinato a lui
e l’ho ringraziato a lungo,
non ha sentito le mie parole
ma ha capito e mi ha sorriso,
scotendo la sua criniera leonina
e illuminando la mia anima
con la luce dei suoi occhi.
Poi si è allontanato.
L’ho seguito a lungo con lo sguardo
e ho pensato:
Gigante-Angelo,
Angelo-Consolatore!
19.12.2020
L’astronomo
Diceva sempre
voglio un’altra stella
voglio un altro pianeta
cercava ciò che non vedeva
che c’era o non c’era
chiedeva la sua mente
e intanto il cielo splendeva
e rideva indifferente
e rideva anche lui…
inconsapevolmente.
* * *
Quando a volte esco da me stesso
mi siedo all’ombra di un cipresso,
converso con gli alberi fratelli
e ascolto il coro degli uccelli,
come fosse di Bach una cantata
e in tal modo passo la giornata.
Intorno vola isterica una farfalla
che ora fugge e ora balla,
e il bombo tozzo e peloso
ronza e dei fiori è geloso.
Ma il momento più bello è quando
tutto cambia come per incanto
e la luce non è più così spavalda,
il sole cala e meno riscalda,
ma il cielo tutto a un tratto
tinge di rosso scarlatto.
Allora gli uccelli tornano ai nidi
e Bach ripone i suoi spartiti.
Io lascio il cipresso a malincuore
e torno là dove contano le ore.
L’ombra del tiglio
Non è un’ombra
ma una carezza
non è un’ombra
ma un dolce pensiero
non è un’ombra
ma una lieve brezza
che dà refrigerio
non è un’ombra
ma un quadro sereno
non è un’ombra
ma una fanciulla
distesa sull’erba
le sue gambe e il seno.
Foglie
Foglie d’autunno – in agonia,
foglie d’inverno – defunte,
foglie disperse nella via,
foglie bruciate e ridotte in polvere,
polvere che respiro,
che a primavera rinasce in foglie,
e con loro rinasco anch’io.
Foglie 18 carati
Ancora qualche mattino
lascerò l’oro in terra
nel mio giardino,
per sentirmi un tuo più ricco figlio,
o natura prodigiosa,
dopo la provvista di smeraldi
che mi ha donato il tiglio,
dopo il sorriso dell’ultima rosa.
Janusz Korczak
Una calda giornata d’agosto
Treblinka aspettava
di angeli un trasporto,
angeli senza ali e ancora ignari,
sporchi, affamati,
ma non erano soli,
li guidava l’Uomo
che li amava più della sua vita…
Volarono in cielo tutti insieme,
lasciando sulla Terra
una gloriosa memoria
e un’infamia infinita.
La fanciulla bianca
La morte è una fanciulla
che ti conosce dalla culla.
Quando sei nato,
era vestita di bianco,
ti ha sorriso e
s’è messa al tuo fianco.
Ti ha sussurrato:
“Sarò sempre con te,
nel bene e nel male
,fino al tuo funerale.”
In vita non la vedrai,
neanche un istante,
ma è allegra e gentile,
e sempre elegante.
Dal suo volto traspare
la voglia di baciare…
E quando un giorno
bacerà anche te,
accoglila con cortesia,
non chiederle perché,
non decide la morte –
lei fa soltanto
ciò che vuole la Sorte.
Un pianeta di matti
Intorno a noi e assai più lontano,
dove il silenzio regna sovrano,
giunge l’eco dei nostri cannoni,
che a tutti gli astri rompe i coglioni
e dicono scocciati, esterrefatti:
“E’ proprio un pianeta di matti!
Non riescono a vivere in pace,
anche se giurano che piace;
sono solo un granello, un granellino
e fanno sempre tanto casino!”
E Iddio li ascolta e pensa sconsolato:
“Forse qui qualcosa ho sbagliato…”
BUON ANNO
Ieri ci ha lasciati il ’21
sospirando: “non mi avrà più nessuno!”
Ed è nato il ’22
per le mie sorti e per le tue.
Gli ho detto: “cerca di fare il bravo,
porta solo pace e consolazione.”
Sorrideva mentre lo pregavo
e mi ha risposto: “ci proverò,
ma per male che vada,
a lungo non durerò,
tra un anno sarò anch’io giudicato
e finirò nel calderone
del tempo andato!”
La poesia per tutti
Sogno una poesia
che per tutti sia
come un chiaro messaggio
che infonde coraggio,
che sia come una carezza,
un’ancora di salvezza,
una luce accesa,
una lieta sorpresa,
non un testo contorto
ma gioia e conforto,
che sia pure un tuono,
se riconosci il suono.
Sogno una poesia
che sia semplice e buona
come profumo di pane,
che piace sempre,
anche se non hai fame.
E allora, cari poeti,
sappiate che la Poesia
aspetta ed è paziente,
non corre a riempire i fogli
come per un bisogno urgente
e – attenzione! –
ricordate ogni tanto
che la Poesia nasce soltanto
dall’Ispirazione!
I miei pennelli
Ogni tanto guardo
i miei pennelli
trascurati
come uccelli
volati via
che han lasciato
un’impronta
e quando l’alba arriva
o il sole tramonta
a loro mi rivolgo
con simpatia
e con una promessa:
amici cari
arnesi dell’anima mia
prima o poi
ancora vi terrò
tra le mie dita
la mia storia con voi
non è ancora finita.
Preghiera
Mio Dio,
Padre addolorato
di ogni soldato
che oggi uccide suo fratello,
lo so, non è quello
che Tu vuoi
dai figli Tuoi.
Ti prego allora,
illumina le menti
in questi tristi momenti,
fa’ capire loro
che sparare è odiare,
che un sorriso
vale più dell’oro,
che una stretta di mano
non è un gesto vano,
e che un abbraccio fraterno
scongiura l’inferno.
Fa’ che sulle ucraine
dorate biade
soffi un eterno vento di pace.
Mio Dio,
Ti prego con tutto il cuore,
fa’ cessare tanto dolore!
Giovedì Santo 2022
Quest’anno Giovedì Santo
fa così rima con pianto! –
Pianto in chiave di basso
e in chiave di violino,
in chiave di mamma e di bambino.
La Croce di Cristo
si è centuplicata in terra ucraina,
così insanguinata.
Tra le rovine,
anche le anime dei morti
cercano pace e conforto,
e chiedono: perché
tanto dolore, o Dio risorto?
E risponde loro immediato
della follia umana
un cupo boato.
Intorno si sente
lugubre e insistente
il feroce ghigno
del Maligno!
Preghiera
O mio Signore,
com’è difficile lasciare questo splendore
da Te creato e così indegno del Tuo Amore!
prima di lasciare questo inquieto suolo,
fa’ che possa udire ancora un usignolo,
prima di provare l’ebbrezza dell’infinito,
possa vedere ancora un prato fiorito,
e un corteo di nuvole che vanno
dove neanche loro sanno,
dove le porta il vento del destino,
così come è stato per il mio cammino.
Che io possa sentire il profumo di una rosa,
ah, sì, e ancora un’altra cosa:
che risuoni ancora la musica sentita
tante volte – la mia preferita.
E infine prima che si chiudano i miei cigli,
fa’ che possa rivedere i miei figli.
So che ormai non manca molto,
al mio ineluttabile tramonto.
Grazie, Signore,
con tutto il mio cuore!
***
Non importa se mi amano o no,
io ho la mia Poesia
che mi salva da ogni idiozia,
che mi accompagna sorridente,
anche se penso di non avere niente,
che mi salva da ogni delusione e duolo,
che mi sussurra:
con me non sei mai solo!
Quando sarà giunta la tua ora,
io ti starò vicino e ti porterò
dove meglio potrò.
Io mai ti lascerò!
Credimi, anima mia,
io sono la tua Poesia!
Il peso del cuore
Quanto pesano i cuori?
Dipende:
se dentro hanno ciarle soltanto –
non pesano tanto,
se dentro hanno fatti importanti –
sono pesanti,
ma se un cuore non ama
e a tutto è indifferente –
pesa quanto una squama,
cioè non pesa niente!
(C)by Paolo Statuti