Non dolerti mai di niente
Mai e poi mai non dolerti di niente,
Se non puoi cambiare ciò che è accaduto.
Come un vecchio biglietto spiegazza la tristezza,
E spezza il filo con ciò che è perduto.
Non dolerti mai di ciò che è successo.
O di ciò che ormai non può capitare.
Purché il lago dell’anima non s’intorbidi
E le speranze nell’anima tu veda volare.
Non dolerti della tua bontà e dei tuoi interessi,
Anche se per essi in risposta un sogghigno avrai.
Qualcuno è stato un genio, qualcuno un capo…
Non dolerti se non hai avuto i loro guai.
Mai e poi mai non dolerti di niente –
Se hai iniziato tardi o presto hai terminato.
Qualcuno suoni pure il flauto divinamente,
Ma i canti alla tua anima egli ha rubato.
Mai e poi mai non dolerti di niente –
Né dei giorni persi, né dell’amore morto.
Che un altro suoni il flauto come un genio,
A uno più geniale tu hai prestato ascolto.
1977
(Versione di Paolo Statuti)