Julian Tuwim (1894 – 1953)
Agguato a Dio
Chi è – non lo so, ma in ogni luogo io lo sento…
Erriamo sulla terra, nelle bufere, tra i pianeti,
Ognuno di noi il nemico perseguita sempre
E di continuo siamo in preda a pensieri segreti.
Non so se in Lui troverò un amico o un avversario,
Se mi getterò ai Suoi piedi, o se io Lo sottometterò,
Se incontrandoLo non sarò preso dallo spavento,
O se Lui si spaventerà, quando la porta Gli aprirò.
Ci cerchiamo a vicenda… E ognuno è in ansia,
Ognuno teme pensando: che sarà se Lo vedo?…
Dunque erriamo… Una città, i boschi, un villaggio
Sulla nostra strada… Ovunque la stessa cosa chiedo:
“E’ passato di qua?” – Sì, ma aveva il volto coperto.
“E’ stato qui?” – Chi? – “Quello Sconosciuto?”…
“Forse qui?” – Nel cimitero, in un sepolcro si è celato…
Corro!!! Lo scoperchio!… Esso è vuoto e muto…
E così già da anni cammino, e cerco senza meta…
E so che anche Lui, Terribile, mi cerca e mi attende…
Che anche Lui, presentendo, ha chiesto di me a tanti
E tutte le strade ha già percorso inutilmente…
Ma oggi, come misera spia, ho saputo di nascosto,
Che passerà di qui… Dunque sto in agguato,
Aspetto… O Gli darò tutto, la vita mia intera,
O Lo maledirò, perché la vita ho sperperato…
Lo aggredirò all’improvviso! Gli strapperò dal viso
Il velo! Vedrò chi Egli è – e anche Lui mi vedrà!
Ci troveremo faccia a faccia… Con lo sguardo
Ci bruceremo – nello sconforto o nella felicità!
Sto in agguato!!! Passerà… già sento il passo lieve…
Andare insieme? No!!! Uno di noi oggi avrà il possesso:
O dietro a Lui mi avvierò, come squallido schiavo,
O come legittimo sovrano – Lo condurrò io stesso!
1 XI 1914
(Da notare che quando Tuwim scrisse questa poesia aveva 20 anni)
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