
Jl’ja Erenburg
* * *
Una bomba distrusse una casa come niente.
Fino all’alba ogni morto fu estratto.
Mentre il vento sollevava un drappo,
per un caso fortuito rimasto intatto.
Ai sogni iniziali tornarono le masserizie.
Irriconoscibile, causando apprensione,
alla luce del giorno, solenne e vago,
ci guardava un ozioso polverone.
Tutto intorno: un morto, frantumi di vetro,
cenere, pezzi di bronzo e ghisa perfino.
A un tratto vedemmo sopra un ripiano
un bicchiere con ancora un dito di vino…
Inutile dire che il porfido è resistente,
solo il verde dell’erba si salverà, lui solo,
quando tutti i secoli sono abbattuti
e le parole, come rondini, cadono al suolo!
1940
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