Due poeti russi viventi conosciuti per caso e da me tradotti
Nikolaj Zinov’ev (1960 – )
La poesia deve avere un senso occulto,
Perché ogni verso in essa sia pungente
E perché una donna con la secchia
Si rechi al pozzo serenamente.
Perché i versi siano senza tristezza,
E rattristino fino al pianto,
E perché ci siano alle spalle
La morte stessa e Cristo accanto.
Perché dèstino lamento e canto
E il fogliame che fruscia sulla via,
E perché ci sia in essi l’incapacità –
Quella che supera la maestria.
* * *
Nella steppa, di polvere coperto,
Sedeva e piangeva un poveretto.
Passando di lì il Creatore
Si è fermato e poi gli ha detto:
“Io sono amico di poveri e umiliati,
Io proteggo la misera gente,
Io conosco molte magiche parole.
Io sono il tuo Dio Onnipotente.
A me affligge il tuo triste aspetto,
Da che pena ti posso liberare?”
E l’uomo disse: “Io sono russo”,
E Dio con lui prese a singhiozzare.
Grigorij Khubulava (1982 – )
* * *
Nel cuore dorme una scheggia di ghiaccio,
La neve scricchiola rumorosa,
Al crepuscolo da un granello di gelo
Sul vetro è nato un cristallo-rosa.
Sulle labbra i respiri si fermano,
Come vapore nel silenzio dissolti.
Vedi? Il cristallo arde e non si consuma
Nel fuoco solare dai mille volti.
E per nome ti chiama con voce
Che l’essere ha trafitto,
Eterno, solo, onnipresente
Chiaramente nella sua fiamma sentito.
Attraverso lo spazio, inondato di luce,
Il riflesso dell’alba si nasconde,
Tu tremi, finché in questo splendore
In te qualcosa ora si fonde.
Senti nell’aria azzurra e fredda
Una forestiera piccante calura,
Il mondo è colmo di un’eco antica:
«Seguimi, tu che non hai paura!»
* * *
Non ci sono salde promesse,
Rifugio non potrai trovare:
Né solide rocce o eterni edifici,
Dalla barca sull’acqua avanzare –
Dov’è più sicuro. Troppo facile
Tradire se il cuore è ignorato…
Io sono Cefas – Tuo fedele Apostolo
Che Ti ha rinnegato.
* * *
Listen to the hummingbird
Don’t listen to me…
Leonard Cohen
Ascolta il frullio di lievi ali
Quando il tramonto appare,
Il sospiro che ho scordato –
Loro, non me devi ascoltare.
Ascolta il flauto della libellula
Sul tuo giardino-orto,
Basso blu scuro di temporale,
A lui presta ascolto.
Che raccontino l’amore,
Ascolta con attenzione.
A che ti servono le mie parole? –
Imponderabile confusione.
(C) by Paolo Statuti
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