Amiche e Amici miei, il 4 novembre – ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, è anche la Giornata del Milite Ignoto, che nel mondo rappresenta idealmente tutti coloro che dal fronte non fecero più ritorno a casa. Tra le vecchie carte ho ritrovato la mia traduzione di una commovente “Lettera alla Madre”, scritta da un soldato polacco dalla Scozia nel periodo tra il 1940 e il 1942. L’autore è rimasto ignoto. Di lui non sappiamo niente, tranne una cosa: era un Poeta. Vi propongo oggi la sua “Lettera” quale omaggio a tutti i caduti in guerra, e quale monito per chi pensa ancora che la guerra sia un “male necessario” e non invece soltanto un “crimine contro l’umanità”.
Lettera alla Madre
(dalla Scozia)
Gli alberi vanno verso il cielo. È la musica del maltempo
(sottili corde di pioggia – il vento le fa vibrare).
Sull’erba sembrano nuvole le tende piantate,
la luna scorre sulle ciglia, (la luna, o lacrime amare?).
Oh, quanta strada hanno i venti per giungere alla patria,
oh, com’è distante – o Mamma – il tuo volto…
La tristezza è sempre grigia e il crepuscolo ricco di rimpianto
(quel colle è come in Polonia, ma dalla nebbia è avvolto)…
Se un giorno tornerò – ti racconterò, o Mamma,
della Scozia e del mare grande come un canto,
saprai che la nostalgia corrode ovunque allo stesso modo,
che ugualmente ovunque ribolle l’ira giovanile e quanto!
Ho conosciuto cieli diversi, orizzonti diversi,
spalanco il mondo, il sangue mi aspetta,
sarò fedele alla parola del sacro giuramento,
nel cuore c’è la Polonia, negli occhi ci sei Tu, o mia diletta…
Mamma – gli alberi vanno verso il cielo – una fitta pioggia
è caduta – le gocce brillano – è il nostro rosario santo,
rileggo prima di addormentarmi le tue vecchie lettere,
(forse il vento della Scozia piange – o forse è il tuo pianto?).
(C) by Paolo Statuti
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