La poetessa si presenta così: «Mi chiamo Irina, sono nata il 15 aprile 1981 nella città di Poltava in Ucraina, dove sono sempre vissuta. Fin dall’infanzia ho scritto in russo…Non leggo mai testi su come scrivere poesie in modo corretto e professionale, perché a mio avviso essi devono essere dettati dall’anima, non dalla testa… Solo allora i versi nascono autentici e sinceri. Essi non possono essere inventati, ma si possono sentire e trascrivere…Fin da piccola io annoto tutto ciò che mi detta l’anima. Le mie poesie sono per la gente semplice, per questo prometto di spartire coi lettori i miei nuovi pensieri… In fin dei conti, scrivo perché qualcuno ne ha bisogno, forse anche tu.. Voglio che le mie poesie scritte dall’anima, siano lette da un’altra anima. Nel mio blog registro i diritti d’autore! Raramente leggo le recensioni e non posso rispondere ad esse, perché la famiglia e il lavoro hanno la precedenza, e non posso permettermi di riposare e passare il tempo a chiacchierare in internet, per questo mi scuso con tutti coloro che scrivono un giudizio negativo proprio nelle recensioni».
Chi conosce le mie poesie e le mie teorie sulla Poesia in generale le ritroverà fedelmente rispecchiate in queste parole della poetessa.
Irina Samarina-Labirint ha cominciato a recitare le sue poesie quando aveva 4-5 anni. Da allora tutta la sua vita è legata alla poesia. A scuola scriveva sempre le esercitazioni in versi. All’inizio gli insegnanti erano sorpresi e perplessi, ma ben presto si abituarono al suo modo di fare i compiti. La materia preferita era la lingua russa. Si è sposata a 18 anni col suo primo amore. Ha due figli David e Lev.
A 14 anni anni pubblicava per la prima volta le sue poesie sulle riviste locali e a 16 anni è uscita la sua prima raccolta in poche copie per gli amici. Il primo vero libro con una consistente tiratura è stato pubblicato nel 2012 grazie al sostegno finanziario dei suoi lettori, per aiutare la sua famiglia e per diffondere la conoscenza della sua creazione. Il secondo libro è apparso nel 2015 per iniziativa di una giovane russa residente in America, innamorata della sua poesia. Il terzo libro è stato finanziato da un suo lettore di Mosca e il quarto, nel 2018, grazie a una colletta di lettori di Kiev. Il suo nome e la sua ceazione stanno diventando sempre più popolari.
Nei momenti di tristezza ama guardare il cielo, proprio di notte con la luna e le stelle. Il cielo la calma e l’addormenta come una ninna-nanna. La madre racconta che fin da piccola Irina guardava a lungo il cielo.
Nella sua poesia troviamo l’amore, la tolleranza, la compassione, Dio e una profonda esperienza della vita con tutti i suoi paradossi. La poetessa è riuscita a sentire e a documentare sulla carta tutti i tratti dell’anima umana. È una stella luminosa nel firmamento della letteratura russa.
Poesie di Irina Samarina-Labirint tradotte da Paolo Statuti
Oggi Dio si è svegliato presto…
Oggi Dio si è svegliato presto…
Ha letto le lagnanze e le richieste
E alla gente da una brocca senza inganno
Ha versato nel cuore ciò che essa voleva…
Ma non tutti i cuori erano aperti,
Non in tutti c’era posto per il Prodigio.
Dall’invidia, dall’astio la porta era chiusa,
O l’avidità non lasciava versare il successo…
A qualcuno il cuore è colmo
Di tristezza e dolore, che disgrazia!
E a Dio dispiace che esso sia nascosto…
Voleva versare l’amore, ma dove?
E Dio era triste perché gli uomini non sanno
Purgare il cuore e l’anima dalle offese,
Il loro cuore cogli anni impietrisce,
Il cuore si trasforma in granito…
Ma Dio andava, guardava e sorrideva,
Quando incontrava i cuori innamorati.
Prendeva la brocca e con tutta l’anima
Versava loro la felicità nel cuore…
Ma la gente a poco a poco sperperava
La felicità avuta in dono da Dio
E imputava la perdita a quelli intorno,
Anziché cercare la colpa in se stessa…
Se noi potessimo perdonare e credere,
Amare, ringraziare e tollerare,
Dio potrebbe misurare la felicità non a gocce,
Potrebbe dare l’intera magica brocca…
Oggi Dio si è svegliato all’alba.
Una grande cassa di richieste ai piedi…
E accanto solo una busta senza richieste:
«Mio Dio, Ti ringrazio con tutto il cuore…»
2013
Un giorno tutto se ne andrà senza ritorno…
Un giorno tutto se ne andrà senza ritorno…
Sentimenti, speranze e sogni.
Ciò che viene dall’anima è sempre gratis,
Dalla tenerezza alla calda bontà…
Ma se sapessimo che un giorno
Vedremo i nostri cari per l’ultima volta,
In quel momento sarebbe importante
Non ciò che sarà domani, ma adesso…
Adesso viviamo…Baciamo, abbracciamo…
Oggi spesso litighiamo per niente,
E domani forse ci insulteremo,
Ma ieri non lo faremo tornare.
Ce ne andiamo e a volte ci lasciano…
Vanno da altri anche nei cieli…
Gli occhi come nuvole versano gocce.
Nera come pece è la striscia della vita…
E non ci saranno incontri prodigiosi,
E non torneranno le sincere dichiarazioni…
Ciò che sarà domani non m’interessa.
La vita è adesso e questo conta…
E se c’è a chi dichiarare l’amore,
Chi abbracciare, a chi dire «Scusa»,
Bisogna farlo senza esitare,
Non troverai la strada del passato…
E neanche il futuro potrai raggiungere,
Non vi arriverà l’alato aeroplano…
Oggi bisogna rallegrarsi della vita,
Affrettarsi dove ti aspettano con ansia.
Tutti i piani possono crollare in un istante…
L’unica cosa realmente giusta –
Non rimandare l’amore, i cari e la felicità
A domani, che potrebbe anche non venire…
Anche la gente forte si abbatte…
Ma la gente forte si abbatte in silenzio,
Con un sorriso sul pallido volto…
Avendo rifiutato il chiasso delle PR,
La vita da lacchè in un palazzo…
Non nasconde di essere stata felice,
Avendo provato la libertà dell’anima.
E quelli di argilla non amavano questa gente,
Perché fatta di lega inflessibile…
La gente forte che barcolla dal dolore
Non incolpa mai gli altri
Di essersi piegati per profisso,
Di aver dato via la coscienza per un favore…
Di essere diventati da amici nemici,
Invidiando successi e vittorie altrui,
Di rallegrarsi delle cadute di un amico,
Con questo degradando se stessi.
La gente forte non salva a parole
E tacendo risolve le questioni…
Anche se la croce è troppo gravosa,
Si spezza entrambe le ali
Ma continua a portarla su di sé,
La croce non è data ai deboli.
E il Signore stesso solleva i forti
Dalle fosse scavate dall’invidia…
La gente forte non guaisce, non insegna,
Essendo già un esempio…
Per essa il cielo fosco non è una disgrazia,
Più importante è il sole nell’anima…
Chi vuole – otterrà! Chi crede – potrà!
Chi perdona è degno di amare…
Anche se la gente forte si abbatte,
Essa recupera le forze…
2017
Salve, novella aurora…
Salve, novella aurora! Mia barca d’invisibile speranza…
Anche le gocce di pioggia suonano solenni al mattino.
Come non credere che sei unica e la migliore?!
Io amo del nuovo giorno il celeste timido sguardo…
Tu vieni, e la notte si congeda da te sorridendo,
Abbraccia la luna nelle bianche nubi ricciute.
E, già sveglia, l’anima vibrerà di musica mattiniera.
Sono le gocce di pioggia che ridono sui rami.
E cadono giù, percorrendo parchi e viali,
Canticchiando un motivo che dà la gioia di vivere.
Non sarò triste! Non devo, non voglio, non posso!
Queste gocce oggi cadono per il bene dell’anima.
L’aurora purifica. Fa correggere gli errori.
Fa credere nei sogni, e perdonare chi ci offende.
Io amo questa vita, anche se gioca senza regole…
Credere all’amore è l’unico senso e la sola chance.
Salve novella aurora! Tu mi sei data da Dio,
Significa che io otalaora ho tempo di goderti.
Le gocce di pioggia all’alba cantano, non piangono!
Vedere la luce o l’ombra – la scelta è di ognuno di noi!
2020
Ed essa vive proprio nel cuore…
Parlavano con me a turno la disgrazia e la quiete,
Ma non volevano tacere in nessun modo…
E l’angoscia si conficcava come acuta freccia,
Lasciandomi nel cuore la tristezza.
Io ero ospitale con gli amici inattesi…
Non ero ospitale con me stessa,
Così accogliente, che la porta del cuore era aperta.
Ma poi io l’ho sbarrata.
E a un tratto ho visto tanta luce intorno,
L’azzurro dei fiordalisi campestri…
Come uccelli le anime mi cantano sonore
La speranza, la fede e l’amore.
Non voglio spiegare niente a nessuno,
Né ballare al suono di zufoli stranieri.
E il giorno odierno è tutto ciò che ho…
E ancora – il cielo su di me!
Devo di nuovo rintracciare la mia gioia
E l’ingenuità dell’anima sensibile.
Nel cuore sono tornate quiete e ospitalità,
E l’amore e la voglia di vivere…
Per i cari, per gli amici, io vivo ogni istante,
Ma per gli estranei la porta è inchiodata.
Così hanno deciso in alto, perché io resti tra i vivi
Un minuto, un giorno o un anno…
Delle vuote promesse e sciocche speranze
Da tanto tempo non è rimasto niente…
Solo il suono del silenzio e la breccia dell’anima,
E sul cuore una serratura pesante…
Berrò il silenzio come da una sorgente,
Abbraccerò il sorgere del sole arrossato.
Mi credevo dalla felicità così lontana,
Ed essa vive proprio nel mio cuore…
2020
Sulle punte delle dita…
L’amore dimora sulle punte delle dita,
Generato dal mio cuore.
Così ingenuo e difficile…
Esso non sparisce come fumo.
Esso non ti dimenticherà mai,
Tu sei in ogni respiro, e raffreddi pure
La mia ragione le ardenti emozioni,
Lasciando i dubbi come peso…
Ma in ogni tramonto e in ogni aurora,
E nel canto degli uccelli al mattino,
Io ti sento, come non scorgere
L’amore che ci è stato donato?
E, sfiorando i boccioli dell’estate,
Io sento la tenerezza.
Non mi è sembrato, no non mi sbaglio,
Io semplicemente vivo e amo.
Sulle punte della dita l’amore prudente
Vive per toccare l’anima.
Non è possibile scacciarlo né offenderlo.
Esso è il motivo per cui vivere!
Ma non è davvero una felicità terrena
Amare ogni istante, ogni ora?!
E se le avversità mi affliggono,
Io so che il cielo è con noi!
L’amore è così paziente, esso ammanta…
Non c’è motivo di discuterlo.
L’amore dimora sulle punte delle dita,
Generato dal tuo cuore.
2020
(C) by Paolo Statuti
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