L’oroscopo
Nella vita precedente ero un mandriano.
Ho pascolato vacche fino alla vecchiaia.
Forse per questo il senso della mandria
Ancora oggi mi agita l’animo.
E in questa vita io sono un poeta.
Pascolo una mandria di rime
Nelle bianche pasture dei quaderni,
In mancanza di pascoli di libri.
Il business li ha presi con avidità.
E subito un deficit s’è formato.
Non ha alcun senso essere rinomati
In un paese in cui la banalità balla.
E chi sarò nella prossima vita
Che mi aspetta oltre la morte?
Non ha importanza…Ma sappiate,
Là non stringerò la mano alla vanità.
(Versione di Paolo Statuti)
Molto bella questa poesia, ci offre tanti motivi di riflessione sui vari momenti della vita. Mi ritrovo nella quartina d’apertura, un esempio sull’influsso della natura e della vita agreste sull’anima del futuro poeta. Complimenti al traduttore, che ci consegna questi versi nella nostra lingua, mantenendo intatto l’afflato poetico originale.
Un caro saluto
Grazie e complimenti per la traduzione. Anche se la poesia non mi convince. Confermi che talvolta i poeti russi hanno tendenza ad essere plateali?
Ringrazio entrambi per il commento. Lucio se intendi poesia scritta con ostentazione, a volte può succedere che il poeta si lasci prendere dall’enfasi, ma nelle poesie russe che io scelgo e traduco generalmente c’è sempre un afflato sincero e spontaneo che mi seduce.