Dedico questa mia poesia alle sofferenze di Aleppo e alla crudeltà e stoltezza umana
Aleppo 2016
Aleppo…Aleppo…
perdona se non trovo parole
più fragorose
delle bombe lanciate su di te,
più lamentose
del pianto infantile,
più dolorose della fame,
più lugubri della morte…
Parole per descrivere
la barbarie e la crudeltà
dei tuoi carnefici,
il martirio della tua città,
che guarda ormai soltanto
con le orbite vuote
delle finestre sventrate,
nella polverosa nudità
delle sue macerie…
Ma io, Aleppo, ancora ti sento,
con un filo di voce
dalla tua bocca insanguinata
si leva un grido soffocato:
– Vergogna uomo, vergogna,
dunque per questo,
per questo sei nato?!
(Paolo Statuti)
Condivido il dolore e l’indignazione,e, purtroppo, anche la sensazione di impotenza che ogni ingiustizia suscita in chi la osserva senza poter concretamente intervenire; tuttavia,il sentimento collettivo, anche se anonimo e irrilevante sul piano della concretezza, ha una sua forza segreta,capace, talvolta, anche di muovere l’azione.
E’ necessario che la Poesia parli di questo. Lo sa fare meglio di altri linguaggi. Grazie.
molto toccante quando si parla di morte….bella davvero.
Con grande emozione scopro il suo blog…e lo stupore che precede la commozione di Aleppo..con un filo di voce Grazie
Ringrazio commosso! 🙂