Il segreto non è correre dietro alle farfalle. E’
curare il giardino, perché esse vengano da te.
(Mario Quintana)
E’ tempo di farfalle. Sorseggiando il caffè in giardino siedo accanto al fioritissimo cespuglio di lavanda, preso d’assalto da bombi e farfalle. Si posano sugli esili steli e li smuovono, provocando l’esalazione odorosa dei fiori. Le farfalle svolazzano festose, instancabili nel loro frenetico volo. I bombi sono più pacati e meno estrosi. Vedo soprattutto cavolaie, cioè farfalle bianche, e macaoni, che in polacco si chiamano “paggi della regina”. Mi ha sempre affascinato il prodigio della nascita di questi insetti alati, la loro meravigliosa metamorfosi da bruco a crisalide. Il bruco che muore nel chiuso di un bozzolo, da cui nasce la farfalla con le sue eleganti e iridescenti ali, simili a minuscoli ventagli rigidi giapponesi. La loro vita è così piena di magia e così operosa: dedicano il poco tempo a disposizione per nutrirsi di polline, per incontrare il sesso opposto e scegliere le piante più adatte per deporre le uova. Non mi stanco di guardarle e di pensare quanto sia sorprendente e generosa la Natura, e quanto noi siamo ciechi e ingrati nei suoi confronti. In omaggio a queste reginette dei giardini ho scelto e tradotto alcune poesie, che pubblico qui insieme con una mia poesiola per bambini.
Davìd Samòjlov (1920-1990)
La farfalla
Ti soffierò via dal palmo della mano,
Per non danneggiare il polline.
Vola via dietro quella duna.
L’estate ormai sta per finire.
Sopra i fiori nelle radure,
Sopra una parete di giunchi,
Vivi ancora un po’ la tua illusione
Fienarola, farfalla, anima.
Maria Pawlikowska-Jasnorzewska (1891-1945)
La farfalla
Il vento fa ondeggiare il mirto e il limone,
canta, perché la mimosa non tema.
Sulla rosa una farfalla è volata.
Su di me un bianco aeroplano.
La farfalla vola verso terre lontane.
Passa sulla rosa ardente e scura.
Aviatore cieco, aviatore folle
anche me sorvola.
Aleksandra Baltissen
La farfalla
Dal polline coglie le parole,
per danzare
quando sceglie le rime,
– insegna loro a vivere…
Verso il sole, verso le nuvole
coi versi turbina
e a storie incomprese
– il mondo mostra…
Col sogno, col volo lusinga
e innamorata
con grazia si solleva
– dall’amore chiamata…
Delicata ripiega le ali
degna del vento
come magico linguaggio,
– brilla di poesia del fiore…
Wanda Chotomska
La farfalla
A un uomo seduto in un viale
una farfalla si posò sul giornale.
E l’uomo sorpreso e seccato pensò:
– Perché questa vive proprio non so,
infatti non è né carne né pesce,
a succhiare i fiori soltanto riesce,
non è nemmeno una polpettina,
non fa le uova come una gallina,
e se la chiudi in un alveare,
una goccia di miele non sperare,
non dà il latte come mucca pezzata
e inoltre è troppo colorata…
In quel momento la farfalla aprì le ali
e due poeti le dissero allora:
– Se tu non esistessi in natura,
ti inventeremmo noi, sta pur sicura,
e ti proteggeremmo da costui,
ti proteggeremmo!
Paolo Statuti
La farfalla e il fiore
– Biccicalla, Biccicalla,
sei una splendida farfalla –
sussurrava un fiorellino
nel bel mezzo del giardino.
– Dammi un bacio, un bacio ancora,
resta qui fino all’aurora,
non andare, non fuggire,
non costringermi a morire!
Ma la bella farfalletta,
impaziente e leziosetta,
gli rispose sorridendo:
– Ti comprendo, ti comprendo,
ma son fatta per volare,
tutti i fiori devo amare.
Così disse e lesta lesta
si posò sulla ginestra.
Ed il fiore abbandonato
piegò il capo sconsolato,
e pensò con tutto il cuore
di tornarsene al Creatore.
Ma un garofano lì accanto,
visto e udito tutto quanto,
con un nodo nella gola
gli rivolse la parola:
– Ti capisco, amico mio,
perché l’ho provato anch’io,
ma ho imparato anche una cosa
assai utile e preziosa:
se vuoi vivere e star bene,
prendi il mondo come viene…
Da quel giorno il fiorellino,
rassegnatosi al destino,
visse senza ricadute
e pensando alla salute.
©by Paolo Statuti
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