Adam Mickiewicz – due poesie del più grande poeta polacco nella versione di Paolo Statuti
Incertezza
Se non ti vedo – non soffro, non piango,
E non perdo i sensi, quando ti guardo;
Eppure, quando a lungo non ti vedo,
Qualcosa cerco, e di vederti chiedo
E, struggendosi, si domanda il cuore:
E’ l’amicizia, o non sarà l’amore?
Quando scompari, nemmeno una volta
Riesco a ricordare il tuo volto;
Eppure spesso, anche se non voglio,
Esso è così vicino al mio ricordo;
E nuovamente si domanda il cuore:
E’ l’amicizia, o non sarà l’amore?
Spesso ho sofferto – e non ho mai pensato,
Che il mio dolore ti avrei riversato;
Senza meta, non badando alla strada,
Non so come raggiungo la tua casa;
Ed entrando, si domanda il cuore:
M’ha guidato l’amicizia – o l’amore?
Per la tua salute la vita darei,
Per la tua quiete all’inferno scenderei,
Benché non senta un desiderio audace,
Di essere per te salute e pace.
E nuovamente si domanda il cuore:
E’ l’amicizia, o non sarà l’amore?
Quando posi la tua mano sulla mia,
Mi avvolge una serena nostalgia,
Mi sembra di morir come in un sogno;
Ma impetuoso mi risveglia dal sonno,
E a voce alta si domanda il cuore:
E’ l’amicizia o è anche l’amore?
Quando per te ho scritto questo canto,
La musa del vate non m’era accanto;
Pieno di stupore non ho compreso,
Da dove i pensieri e le rime ho preso,
E alla fine ha domandato il mio cuore:
M’ha ispirato l’amicizia – o l’amore?
Al mio Cicerone a Roma
Alla signora Henryka Ankwiczówna
Sul tuo monumento, mio Cicerone,
Un viandante, un’ignota persona,
Come segno d’essere stato a Roma,
Ha scritto illeggibile il suo nome.
Forse presto un’ondata veemente
Lo inghiottirà; o la sabbia silenziosa
Coprirà la sua vita e le vicende,
E mai di lui sapremo qualcosa…
Voglio indovinare cosa provava,
Quando in Italia, sul tuo libro aperto,
Quel nome come epigrafe lasciava,
Unica traccia del suo cammino incerto.
Forse dopo aver a lungo pensato,
Con la mano tremante lo ha inciso?
Oppure andandosene gli è sfuggito,
Come una lacrima nel commiato?
Mio Cicerone! d’un bimbo hai le gote,
Ma sulla fronte hai la saggezza antica;
Fra i templi di Roma e le sue porte,
Tu sei stato per me l’angelo guida.
Tu sai entrare nel cuore più duro;
Con un solo tuo sguardo turchino,
Leggi il passato, e forse anche il futuro
Tu puoi conoscere del pellegrino!…
(vedi anche in questo blog Due ballate di Adam Mickiewicz)
(C) by Paolo Statuti
che bello trovare qualcosa del nostro…
Grazie Danuta troverai presto anche Halina Poswiatowska
Buongiorno Paolo !
Ti ho inviato un paio di messaggi su fb, forse non li ancora letti.
Ma ora volevo complimentarmi per quste traduzioni, e ti chiedo dove posso trovare gli originali.M’incuriosisce la tua scelta dei termini italiani,poiche’ io un po’ come Socrate (senz’altro ingiusto ed immeritato paragone) il mio apprendimento , in questo caso della
cultura e della lingua polacca, e’ stato prevalentemente orale. Infatti non temo il confronto
dialettico neppure con intellettuali polacchi.
Dziękuję i pozdrawiam serdecznie
Leonello
Il mio commento era incompleto, volevo aggiungere che invece nello scritto sono carente, dal livello intellettuale dell’orale a quello di liceale dello scritto.
Buonasera. Se non sbaglio ” l’incertezza” ha cantato Marek Grechuta e a mio timido parere nella maniera stupenda.La traduzione è perfetta. Grazie
Grazie Jola. Sono felice di contribuire alla conoscenza della grande poesia polacca in Italia.